Chi è il Presidente della Repubblica?

08.02.2022

Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e ha la funzione primaria di rappresentare l'unità nazionale coordinando i poteri dello Stato, ossia esecutivo, legislativo e giudiziario, esercitati rispettivamente dal Governo, dal Parlamento e dalla magistratura, che pertanto mantengono una loro indipendenza senza essere del tutto separati.

Oltre a tale essenziale funzione, definita anche di "garanzia", il Presidente ha diversi compiti e facoltà (art. 87 Cost.) tra cui la possibilità di sciogliere anticipatamente, ossia prima della ordinaria scadenza di cinque anni della legislatura, le Camere o una sola di esse (art. 88 Cost.).

L'elezione del Presidente della Repubblica è un esempio perfetto di elezione indiretta, in quanto non viene eletto direttamente dal popolo, ma dal Parlamento in seduta comune, ossia dall'organo rappresentativo per eccellenza della volontà popolare, unitamente ai rappresentanti delle regioni.

La durata del mandato presidenziale è di sette anni, ossia maggiore di due anni rispetto a quella delle Camere e può essere eletto ogni individuo che:

a) abbia la cittadinanza italiana;

b) abbia compiuto 50 anni di età;

c) goda dei diritti civili e politici;

La carica del Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica. Per fare un esempio pratico ed attuale, al momento tra i candidati "papabili" alla Presidenza è stato annoverato Mario Draghi, attuale Presidente del Consiglio dei Ministri. Se effettivamente Draghi fosse eletto Presidente della Repubblica la sua nuova carica diverrebbe incompatibile con la sua funzione attuale.

Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni. Pertanto, ogni atto emanato dal Presidente è valido solamente se controfirmato dai ministri proponenti o dal Presidente del Consiglio che ne assumono la responsabilità.

Naturalmente anche l'esclusione di responsabilità del Presidente incontra dei limiti: il Capo dello Stato, difatti, risponde dei propri atti in caso di alto tradimento o di attentato alla Costituzione. Resta in ogni caso ferma la responsabilità delle azioni compiute al di fuori delle proprie funzioni a cui egli è sempre tenuto a rispondere.

Dott.ssa Camilla Zarini