Nel rapporto fiduciario che si instaura tra l'avvocato e il cliente vigono determinati obblighi che costituiscono parte integrante del rapporto di "mandato professionale" tra le parti.
"Molte professioni possono farsi col cervello e non col cuore. Ma l’avvocato no. L’avvocato non può essere un puro logico, né un ironico scettico, l’avvocato deve essere prima di tutto un cuore: un altruista, uno che sappia comprendere gli altri uomini e farli vivere in sé, assumere su di sé i loro dolori e sentire come sue le loro ambasce." Pietro Calamandrei
La Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 29432/2023 ha ribadito che l'accordo tra avvocato e cliente deve rispettare il requisito della forma scritta a pena di nullità senza poter fare ricorso a mezzi probatori diversi.
Consiglio Nazionale Forense, Sentenza n. 139/23
I termini "cliente" e "assistito", sebbene siano indicativi del medesimo soggetto (ossia colui che si rivolge all'avvocato per sottoporgli una questione giuridica), fanno riferimento a due momenti differenti del rapporto che viene ad instaurarsi con il proprio difensore.