L'importanza della Piramide dei bisogni di Maslow nella Mediazione Familiare

30.04.2024

Spesso sentiamo parlare o leggiamo di questa "Piramide dei Bisogni", ma cos'è esattamente ? In quali contesti viene utilizzata ?

Partiamo anzitutto, dalle sue origini.

La piramide dei bisogni è stata elaborata dallo psicologo comportamentista Abrham Maslow nel 1954 che ha voluto tentare di creare un sistema che fosse in grado di aiutare le persone ad individuare e comprendere i propri bisogni, al fine di realizzarli.

Dietro alla creazione di tale sistema, si cela una teoria ben precisa, secondo la quale, infatti, ogni individuo ha dei bisogni, che possono partire dai bisogni fisici e terminare a quelli interiori, che necessitano di essere soddisfatti.

Tale teoria, naturalmente, non è esente da critiche. Secondo alcuni, infatti, non sempre è necessario soddisfare ogni singolo bisogno per raggiungere il proprio grado di soddisfazione, in quanto alcuni potrebbero anche essere sacrificati.

Ma perchè si parla di bisogni ?

La risposta è semplice. Quando un essere umano ha un bisogno, esso rappresenta uno stimolo, un vero e proprio motore capace di attivare quell'individuo in modo da soddisfarlo, adoperando spesso e volentieri delle risorse che nemmeno si pensava di possedere.

Secondo Maslow, infatti, i bisogni possono essere collocati in ordine gerarchico all'interno di una piramide, e quindi, partendo dalla base, avremo:

  • BISOGNI FISIOLOGICI: Essendo alla base della predetta piramide, ed essendo dei bisogni senza i quali l'uomo non potrebbe sopravvivere, va da sé che questi saranno i primi a dover essere soddisfatti. Rientrano, infatti, in tale categoria i bisogni quotidiani che permetto all'uomo di vivere, come: fame, sonno, sete, ecc...

Tra di essi, tra l'altro, godono della peculiarità di essere totalmente indipendenti e di riuscire a monopolizzare l'attenzione del soggetto.

  • BISOGNI DI SICUREZZA: Si trovano nello scalino successivo della piramide, e sono quei bisogni che spingono l'uomo a cercare una sicurezza, anzitutto, economica e poi personale, sfuggendo, magari, a situazioni di stress, o a ricercare per esempio, il contatto con altre persone.

Nell'ambito del bisogno di sicurezza, non si può non menzionare anche l'interesse a vivere in un contesto che escluda sentimenti negativi come la paura, tanto che, infatti, spesso viene ravvisata nella legge la gratificazione del bisogno di sicurezza.

  • BISOGNI DI APPARTENENZA E AFFETTO: Sul terzo gradino dal basso troviamo invece, i bisogni legati prevalentemente alla sfera affettiva e sentimentale dell'individuo, e quindi alla capacità di provare e ricevere affetto e amore sia nelle relazioni amichevoli che in quelle sentimentali. Più ci si sente apprezzati e amati, più si avverte il senso di appartenenza alla comunità; in assenza di soddisfazione sotto questo punto di vista, l'individuo potrebbe sperimentare sentimenti capaci di condurre a disturbi psicopatologici.
  • BISOGNI DI RICONOSCIMENTO E STIMA: Salendo di livello, l'individuo tenderà a mettere in gioco dei comportamenti che mirano ad ottenere l'approvazione da parte dell'altro. Si tende a volersi sentire gratificati e stimati per le proprie competenze, il proprio modo di essere, per il proprio aspetto fisico, ecc.... Insomma, tutti elementi in grado di influenzare positivamente e/o negativamente l'autostima di ognuno di noi.
  • AUTOREALIZZAZIONE: Al vertice della piramide, troviamo poi l'autorealizzazione, con la quale si intende la capacità di essere esattamente ciò che si vuole essere, riuscendo a manifestarlo verso l'esterno, e quindi mostrandosi come tale anche agli occhi degli altri per mezzo delle risorse fisiche e mentali che ognuno di noi possiede.

A differenza degli altri bisogni, che potrebbero essere "standardizzati", i bisogni di realizzazione possiedono delle caratteristiche variabili da persona a persona; naturalmente, se essi non vengono soddisfatti, l'individuo potrebbe incorrere in una forte insoddisfazione interiore.

Ora, se dovessimo dire quale sia il bisogno più importante, avremmo delle grosse difficoltà, in quanto in realtà, non solo non ci sono delle risposte univoche. Senz'altro, se non si soddisfacessero i bisogni fisiologici, l'uomo non sopravviverebbe e quindi non avrebbe modo di tentare di soddisfare i bisogni posti sui gradini superiori della piramide, ma è altrettanto vero, che anche i bisogni legati all'inclusione sociale e alla propria realizzazione possiedono godono di un'importanza tutt'altro che sottovalutabile.

Da tale considerazione si può, pertanto, ritenere che la piramide di Maslow gode di rilevanza sotto molteplici punti di vista e quindi è un sistema che rileva in tantissime materie di studio, ivi compresa la mediazione familiare.

Quando giunge in mediazione una coppia, infatti, è indispensabile per il mediatore, comprendere quali siano gli stati d'animo, empatizzando con i partner al fine di cogliere su quale categoria di bisogni la coppia appaia carente.

Si ritiene, a tal riguardo, che senza una buona capacità empatica, sarebbe impossibile per il mediatore cercare di condurre i partner nel corso degli incontri, al raggiungimento di un accordo che possa soddisfare le esigenze di entrambi.

La parola chiave quindi è esattamente questa: soddisfare.

L'accordo di mediazione deve essere, infatti, soddisfacente per entrambi e per tutti i membri del nucleo familiare, ed è per questo, che viene raggiunto dai veri protagonisti degli incontri: i partner. 

Dott.ssa Martina Carosi