Il certificato di malattia retrodatato è valido?

01.11.2022

A chi non è capitato di sentirsi poco bene ed avere necessità di rivolgersi al proprio medico di famiglia per il rilascio del certificato di malattia da recapitare al datore di lavoro. 

Ebbene, in questo caso la poca solerzia potrebbe pregiudicare i diritti riconosciuti al lavoratore in stato di malattia.

Il dipendente che si trovi nell'impossibilità di recarsi a lavoro, perché affetto da sintomi riconducibili ad uno stato di malattia, dovrà comunicare tempestivamente la sua assenza al datore di lavoro e contattare il medico per il rilascio del certificato.

Nel caso in cui il dipendente non si rechi subito dal medico, ma lo faccia il giorno successivo, il primo giorno di assenza non sarà considerato di malattia. 

Infatti, il certificato non può riportare una data antecedente. 

La data di inizio della malattia deve coincidere con la data di rilascio del certificato medico e della relativa trasmissione.

Non è consentita, quindi, la presentazione di un certificato di malattia retrodatato.

Fa eccezione il certificato di malattia redatto a seguito di visita domiciliare.

Solo in questo caso, la data di inizio della malattia può non coincidere con la data di rilascio del certificato e quindi, retroagire al giorno antecedente. 

Il certificato dovrà però contenere tale specifica circostanza e riferirsi necessariamente ad un giorno feriale. Quindi, l'impedimento del medico di recarsi al domicilio del paziente consente al lavoratore di ricevere la retrodatazione della certificazione di malattia al giorno precedente alla data di rilascio del certificato di malattia stesso.

E' bene ricordare che, in assenza di tali circostanze, il lavoratore può incorrere in una contestazione disciplinare ad opera del datore di lavoro, con eventuale irrogazione di sanzioni.

Avv. Roberta Verzicco