Cos’è il diritto alla disconnessione?

13.10.2022

La pandemia e il sempre più frequente ricorso allo smart working hanno avuto indubbie ripercussioni sul mondo del lavoro, facendo emergere la necessità di nuove e diverse tutele, in particolare per i lavoratori "da remoto".

In tale contesto si è iniziato a parlare di "diritto alla disconnessione"

Ma cos'è e come viene regolato nel nostro ordinamento?

Il diritto alla disconnessione è il diritto dei lavoratori di non rispondere a telefonate, e-mail e messaggi al di fuori dell'orario di lavoro; il diritto, appunto, a disconnettere i propri dispositivi elettronici ed a rendersi irreperibili durante il periodo di riposo.

Si tratta quindi, a tutti gli effetti, di una misura preventiva per la tutela sia fisica che morale del lavoratore che, in collegamento costante con il proprio lavoro, rischia di vedere compromessi la propria salute psicofisica e l'equilibrio tra la vita privata quella professionale.

In Italia il primo accenno al "diritto alla disconnessione" viene fatto dalla legge 81/2017 in materia di lavoro agile, la quale lascia autonomia al lavoratore nella scelta dei tempi di lavoro e individua "le misure tecniche e organizzative necessarie per assicurare la disconnessione del lavoratore dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro".

Nella pratica, tuttavia, molto spesso tale diritto rimane privo di attuazione, ricadendo la sua applicazione nell'ambito della negoziazione individuale tra datore di lavoro e dipendente.

In conclusione, nonostante siano stati compiuti rilevanti passi avanti, i confini di tale istituto e la normativa in materia rimangono ancora incerti e l'Italia, così come l'Europa, è ancora a lavoro per definire una volta per tutte il diritto alla disconnessione.

Dott.ssa Desirè Perrella