Cos’è il negozio indiretto?
Il negozio indiretto ricorrequando le parti pongono in essere un negozio per raggiungere un fine ulteriore o addirittura diverso da quello tipico previsto dalla legge.
Il legislatore non definisce e non disciplina questo tipo di negozio che per alcuni autori rappresenta un fenomeno di collegamento negoziale tra due negozi: il negozio mezzo e il negozio fine.
Secondo altri autori, invece, il negozio indiretto sarebbe un negozio atipico che altera la causa tipica del contratto posto in essere.
Addirittura vi sono autori che preferiscono non attribuire a tale negozio una rilevanza giuridica e una sua autonomia.
Tale orientamento dottrinale usa l'espressione procedimento indiretto o complesso che è il frutto della sintesi di un negozio tipico e di clausole aggiunte.
Vi sono diverse ipotesi di negozio indiretto, si pensi al mandato irrevocabile ad alienare un immobile senza obbligo di rendiconto, che non produce effetti reali, ma quelli della vendita.
Altro esempio che può venire in rilievo è il contratto di usufrutto di un immobile posto in essere per eludere le conseguenze della locazione.
Tale tipologia negoziale presenta diversità rispetto al negozio simulato e al negozio in frode alla legge.
Mentre il negozio simulato non è voluto dalle parti, invece, nel negozio indiretto, le parti vogliono effettivamente gli effetti che il negozio produce.
Chiara è la differenza rispetto al negozio in frode alla legge.
Il negozio indiretto è valido ed efficace; se poi, attraverso questo negozio, le parti eludono la legge la disciplina applicabile sarà quella prevista dall'art. 1344 c.c.
Un' altra figura che va tenuta distinta dal negozio indiretto è rappresentata dal negozio fiduciario che si caratterizza per l'eccedenza del mezzo rispetto allo scopo: nel negozio indiretto, invece, il mezzo usato coincide perfettamente con lo scopo, senza ravvisarsi alcuna riduzione dell'effetto tipico del negozio.
Dott.ssa Michela Falcone