Esproprio per pubblica utilità

13.01.2023

L'espropriazione per pubblica utilità può essere definita come il potere riconosciuto alla Pubblica Amministrazione di acquisire, per sè o per un altro soggetto, la proprietà di un bene o di un diritto reale, indipendentemente dalla volontà del proprietario del bene. L'espropriazione in questione trova la sua ragione nella soddisfazione dell'interesse pubblico.

La normativa di riferimento si sostanzia nell'art. 42 co. 3 Cost, art. 834 c.c., e nel DPR n. 327/2001.

I beni che possono essere oggetto di espropriazione per pubblica utilità ci vengono elencati dallo stesso DPR n. 327/2001, tra cui troviamo: beni immobili e loro diritti

I beni appartenenti al demanio pubblico sono espropriabili solo a seguito di sdemanializzazione, mentre i beni di culto possono essere oggetto di provvedimento di espropriazione solo previo accordo con le autorità competenti.

L' espropriazione è sorretta da due principi fondamentali: - legalità: esproprio è consentito solo nei casi previsti dalla legge e nel rispetto delle procedure determinate dalla legge.

- indennizzo: a seguito dell'esproprio spetta al proprietario un indennizzo determinato secondo criteri di legge. Non deve trattarsi di una somma simbolica ma neanche è previsto che il proprietario riceva il valore del bene secondo le stima di mercato.

L'art. 8 del DPR n. 327/2001 prevede un iter che si debba seguire nel caso di espropriazione per pubblica utilità. 1) deve essere emanato un provvedimento di esproprio riguardante un opera da realizzare. Tale opera deve essere prevista nello strumento urbanistico generale, o in un atto di natura ed efficacia equivalente, e sul bene da espropriare deve essere stato apposto il vincolo preordinato all'esproprio; 2) deve esserci stata la dichiarazione di pubblica utilità; 3) deve essere stata determinata, anche se in via provvisoria, l'indennità di esproprio.

L'esproprio può essere di due tipologie: totale e parziale. È totale quando il soggetto proprietario viene privato integralmente del fondo. È parziale quando il soggetto non viene privato totalmente del bene immobile.

Cosa fare in caso di esproprio?

Nel caso di notifica del provvedimento di esproprio, solitamente, viene lasciato un margine di tempo per poter proporre osservazioni all'amministrazione procedente. Questa è una prima fase in cui potersi difendere da un provvedimento di esproprio, facendo osservazioni che potranno riguardare la modalità di realizzazione dell'opera pubblica e l'ammontare dell'indennità provvisoria.

Se le osservazioni fatte non dovessero dar seguito all'annullamento del provvedimento espropriativo inizierà il procedimento di espropriazione in senso stretto, in cui si arriverà alla determinazione dell'indennità. Nel caso in cui tale ammontare dovesse essere ritenuto insoddisfacente è possibile rifiutarlo e rimandare la questione ad una commissione arbitrale. Il soggetto a cui il provvedimento è rivolto dovrà nominare un tecnico che insieme ad altri due periti nominati dalla Pubblica Amministrazione dovranno stabilire la giusta indennità.

Contro la decisione presa dalla Commissione Arbitrale, o nel caso in cui il proprietario non voglia adire la Commissione, è possibile rivolgersi al giudice di appello.

Mentre è possibile rivolgersi al TAR per opporsi e contestare nel merito la procedura adottata dalla Pubblica Amministrazione in tutte le fasi del procedimento.

Dott.ssa Irene Bendinelli