
Quali sono le differenze tra favoreggiamento personale e occultamento di cadavere?
A cura di Dott. Marco Misiti
Gli artt. 378 e 412 del Codice penale puniscono, rispettivamente, i reati di favoreggiamento personale e quello di occultamento di cadavere.
Il primo è collocato tra i delitti contro l'amministrazione della giustizia, il secondo tra quelli contro il sentimento religioso e, in particolare, contro la pietà dei defunti.
Il favoreggiamento personale consiste nella condotta di ausilio, prestata in favore di chi abbia già commesso un delitto, a eludere le indagini in corso o a sottrarsi alle ricerche. Al contrario, l'art. 412 c.p., tautologicamente, sanziona la condotta di colui che occulta un cadavere o una parte di esso.
È importante distinguere le due fattispecie di reato in quanto la causa di non punibilità prevista dall'art. 384 c.p. – che esclude la condanna per chi ha commesso il fatto per esservi costretto dalla necessità di salvare sé o un prossimo congiunto da un grave e inevitabile nocumento nella libertà o nell'onore – trova applicazione solo per i reati espressamente contemplati. Tra questi ultimi rientra il favoreggiamento personale, ma non l'occultamento di cadavere.
Pertanto, il genitore che aiuta il figlio, autore di un omicidio, a disfarsi del cadavere della vittima non beneficia della menzionata causa di non punibilità e può essere condannato per il reato di occultamento di cadavere. Diversamente, nel caso in cui il genitore "ripulisca la scena del crimine", condotta sussumibile nel reato di favoreggiamento personale, lo stesso potrebbe andare esente da pena ai sensi dell'art. 384 c.p.
