FITP- FEDERAZIONE ITALIANA TENNIS E PADEL (prima parte)
"Non è un caso, penso, che il tennis usi il linguaggio della vita. Vantaggio, servizio, errore, break, love, gli elementi basilari del tennis sono quelli dell'esistenza quotidiana, perché ogni match è una vita in miniatura. Perfino la struttura del tennis, il modo in cui i pezzi entrano uno nell'altro come in una matrioska, rispecchia la struttura delle nostre giornate. I punti diventano game che diventano set che diventano tornei, ed è tutto collegato così strettamente che ogni punto può segnare una svolta. Mi ricorda il modo in cui i secondi diventano minuti che diventano ore, e ogni ora può essere la più bella della nostra vita. O la più buia. Dipende da noi."
1. Introduzione
Inizia con questa considerazione uno dei capitoli più interessanti di Open, una delle opere principe della letteratura sportiva contemporanea, che racconta la storia, dal suo punto di vista, di una rockstar dello sport mondiale: Andre Agassi.
Tennista statunitense il cui stile ha segnato - in modi e momenti diversi - ben due generazioni di appassionati: chi non ha mai smesso mai di vederlo come l'anticonformista dalla chioma ossigenata e vestiti appariscenti nel sacro tempio di Wimbledon, quale icona giovanile dei gloriosi anni '90; e chi vede in lui uno dei tennisti più completi del circuito ATP, in grado di deliziare il suo pubblico con un tennis di vertice fino al 2006, agli albori dell'infinito scontro al vertice tra Federer e Nadal.
Al di là di ogni considerazione, un campione sui generis, che in poche righe si fa testimone della percezione comune secondo la quale il tennis non si limiti ad essere solo una disciplina sportiva, ma rappresenti il "paradigma" dell'esistenza umana. D'altronde ogni punto, ogni colpo pone il tennista di fronte ad un bivio: mettere a segno un "vincente" significa riuscire a risolvere i problemi che l'avversario ti pone attraverso il suo colpo e la sua strategia, non accettando passivamente la sua offensiva ma cercando il modo più efficace per ribaltare la situazione. Se a ciò si aggiunge la fondamentale componente psicologica data dall'individualità dello sport, risulta ancora più agevole comprendere come si tratti di uno sport totalizzante, in grado di suscitare negli spettatori un alto grado di engagement e di immedesimazione nei confronti degli atleti, posti nella loro individualità al centro del momento di gioco.
Tutti questi fattori hanno portato il tennis a recitare un ruolo primario nell'economia sportiva di numerosissimi paesi del mondo, cui non fa eccezione l'Italia. Secondo i dati riportati dal Report "I numeri dello Sport 2019 - 20" del CONI, il tennis rappresenta la disciplina con il secondo maggior numero di atleti tesserati (325.954 complessivi, superato solo dal calcio) nonché la quarta per numero di società sportive presenti sul territorio (3.168, dopo calcio, basket e pallavolo). Numeri che testimoniano la centralità del tennis nel panorama sportivo italiano nonché la crescita prorompente negli ultimi anni: basti pensare che, solo nel 2014, il tennis si collocava al quarto posto tra gli sport più praticati in Italia, anche in forza di una "crisi" degli impianti che portò, dagli anni '80 ai primi del 2000, alla conversione di molti campi da gioco per altre discipline.
La ripresa del movimento tennistico italiano va letta ed interpretata alla luce delle numerose e coraggiose iniziative portate avanti negli anni dalla Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP), organo di governo nato il 16 maggio del 1910 per disciplinare l'allora denominato lawn-tennis (tennis su prato), pratica sportiva particolarmente in voga tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento.
2. Discipline
Il primario compito della Federazione è quello di disciplinare e sviluppare l'organizzazione di ben quattro discipline. Oltre al tennis, infatti, rientrano anche:
- Il beach - tennis, sport ufficialmente costituito in Italia solo nel 1996 (quando vennero decretate le misure regolamentari dei campi) ma molto diffuso sulle coste italiane già negli anni '70, i cui atleti godono di grande conoscenza e simpatia da parte del pubblico italiano[1].
- Il tennis in carrozzina (Wheelchiar tennis), disciplina paralimpica dal fortissimo valore sportivo[2], inclusivo e sociale, rientrante nell'organizzazione del Comitato Italiano Paralimpico;
- Il padel, che sarà oggetto di una più precisa analisi nel prossimo contributo.
Inoltre, fino al 1974, l'allora FIT esercitava le sue funzioni regolatrici anche rispetto al tennistavolo (ping-pong), quando il CONI riconobbe l'effettività della neocostituita Federazione Italiana Tennis Tavolo (FITeT), ancora oggi esistente ed operante sul territorio nazionale.
3. Finalità, obiettivi ed organizzazione
La FITP è costituita nella medesima forma delle altre FSN - associazione senza fini di lucro con personalità giuridica di diritto privato, disciplinata dalle norme del Libro Primo del Codice Civile - ed è riconosciuta dal C.O.N.I. e dal C.I.P., limitatamente alle attività relative al tennis in carrozzina. Il movimento aderisce a sua volta all'ITF (acronimo di International Tennis Federation, organizzazione internazionale deputata soprattutto all'organizzazione dei principali tornei del circuito ATP e WTA) ed alla FIP (International Padel Federation).
In conformità con i Principi Fondamentali degli Statuti delle FSN - DSA, la FITP assolve la primaria funzione di gestione, sviluppo ed organizzazione delle quattro discipline che ne fanno parte su tutto il territorio nazionale, garantendo ai tesserati il regolare e corretto svolgimento delle gare, delle competizioni e dei campionati, nell'ambito di quanto previsto dalle Norme sportive antidoping del C.O.N.I., nonché lo sviluppo dell'attività agonistica finalizzata all'attività internazionale ed alla partecipazione alle Olimpiadi[3].
Come già evidenziato, il tennis rappresenta uno dei principali e più performanti motori della "macchina sportiva italiana": tuttavia, i numeri soprariportati del Report CONI restituiscono solo un quadro preliminare sull'importanza di questa disciplina nel nostro paese. Infatti, secondo uno studio condotto dall'Osservatorio sullo sport system italiano e curato da Banca Ifis, l'Italia può contare su ben 3,1 milioni di praticanti (tra i quali rientrano non solo i tesserati, ma anche i cd. "hobbisti" ed i semplici amatori), i quali rappresentano addirittura il 20% dell'intera popolazione sportiva nazionale. A questi, vanno inoltre aggiunti i circa 800.000 praticanti di padel, disciplina che ha registrato la maggiore crescita tra gli sport nazionali e mondiali negli ultimi anni[4].
4. La crescita del movimento tennistico italiano
Proprio per il crescente interesse verso quest'ultima disciplina, durante la sessantesima Assemblea Nazionale della Federtennis (16 ottobre 2022), è stata proposta la modifica della denominazione ufficiale dell'ente, passando da FIT (Federazione Italiana Tennis) a FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel).[5]
Tale innovazione è stata particolarmente caldeggiata dal Presidente Angelo Binaghi, in carica dal 2001 (sesto mandato), sotto la cui direzione la Federazione ha ampliato e migliorato il prodotto sportivo offerto agli atleti, appassionati e tifosi, sotto molteplici punti di vista. Ciò è testimoniato non solo dagli evidenti risultati sportivi raggiunti e dalla crescita di numerose star del circuito internazionale del tennis (basti pensare all'affermazione di Matteo Berrettini, n. 6 al mondo nella classifica ATP già nel gennaio del 2022, e Jannik Sinner, tra i più giovani italiani della storia ad entrare nella top ten della medesima classifica, o alla recentissima crescita di Lorenzo Musetti), ma anche dalle importanti conquiste ottenute per lo sviluppo e la salvaguardia di tale disciplina.
Dal 2001 ad oggi, infatti, si è registrato un notevole incremento delle competizioni ufficiali targate ATP e WTA in Italia. Oltre ai prestigiosi Internazionali BNL d'Italia, torneo della categoria ATP World Tour Master 1000, giunto nel 2022 alla 79esima edizione e svoltosi nella maestosa vetrina del Foro Italico di Roma, l'Italia ha ospitato numerose manifestazioni del tennis d'élite. Basti pensare alle Nitto ATP Finals, torneo indoor maschile e femminile che si disputa da ben due edizioni (2021 - 2022) presso il PalaAlpitour di Torino, con un montepremi stimato intorno ai 14 milioni di euro o le Next Generation ATP Finals, torneo riservato ai migliori otto Under-21 del circuito ATP, organizzato dalla FITP sin dalla sua nascita nel 2017 (presso gli impianti milanesi di Fieramilano e PalaLido), che rappresenta una sorta "laboratorio sperimentale" per l'intero movimento tennistico mondiale.
La crescita del movimento italiano, tuttavia, non va misurata esclusivamente in relazione all'affermazione di tali eventi di portata mondiale. Numerose altre città, infatti, hanno avuto la possibilità di organizzare tornei nazionali ed internazionali, valorizzando l'intero territorio nazionale e permettendo un graduale avvicinamento del grande pubblico a queste discipline. Sotto la presidenza Binaghi, infatti, si stima siano stati organizzati circa 75 diversi tornei appartenenti ai circuiti ATP, WTA e ITF in tutte le regioni italiane, raggiungendo cifre da record nel numero di edizioni disputate (si stimano più di 440)[6], coinvolgendo gli atleti di tutte le categorie: si pensi alla Napoli Cup, evento della serie ATP 250 recentemente tenutosi nel capoluogo campano, o al Palermo Ladies Open, competizione ormai giunta alla ventinovesima edizione e valevole per il circuito WTA 250; ma anche ai numerosissimi tornei del circuito ATP Challenger Tour tenutisi in Italia, ben 28 solo nell'anno 2022, cifra record per il nostro paese.
To be continued...
Dott. Daniele Andaloro
[1] Basti pensare alla cinque volte campionessa del mondo Giulia Gasparri, che ha recentemente contribuito alla vittoria della Nazionale Italiana alla Word Cup 2022 in programma a Rio de Janeiro dall'8 al 13 novembre 2022.
[2] Sono recentemente andati in scena, presso i campi del Centro Sisport Mirafiori di Torino, i Campionati Italiani di Tennis in Carrozzina (6 - 9 ottobre 2022), organizzati da Sportidipiù con il patrocinio della Regione Piemonte (ospitante), della Città Metropolitana di Torino, del C.I.P. e della FIT.
[3] Articolo 2, comma 1 dello Statuto Federale
[4] Secondo lo studio Ergoresearch dell'ottobre 2021 voluto da FIT, si stima che il bacino di praticanti "potenziale" è di circa due milioni.
[5] Attualmente, la modifica è al vaglio della Giunta Nazionale CONI che, se verrà approvata, entrerà ufficialmente in vigore dal 1° gennaio 2023.
[6] I dati riportati non tengono in considerazione un'immensa mole di tornei "interni" alla federazione che, tra campionati individuali e a squadre ufficiali, ha toccato nel 2020 la quota di ben 4.006 eventi, come riportato dal Bilancio di Sostenibilità FIT del 2020.