Il ritorno all’attività sportiva agonistica dell’atleta dilettante dopo l’avvenuta guarigione da Covid-19

08.02.2022

Facciamo chiarezza!

Alla luce della Circolare del Ministero della Salute del 18 gennaio 2022, cerchiamo di illustrare chiaramente gli step per ottenere il rientro alla regolare attività sportiva.

Gli effetti della pandemia sono visibili ovunque, ancora di più nel mondo dello Sport, dove, facendo seguito agli articoli scientifici che evidenziano le possibili ripercussioni dell'infezione da Covid-19 alla regolare funzionalità degli organi dell'apparato cardio-circolatorio, il Ministero della Salute ha imposto una maggiore scrupolosità ed attenzione nell'effettuazione delle visite mediche per il rilascio del certificato di idoneità sportiva agonistica e per l'attestazione di "Return To Play" (Ritorno al gioco), nei casi di atleti Covid-19 (positivi) accertati e con guarigione accertata, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente. E' opportuno premettere che quanto cercheremo di spiegare riguarda, esclusivamente, il rientro all'attività sportiva di atleti dilettanti, rinviando alle diverse Federazioni la distinzione di questi ultimi con gli atleti professionisti.

Secondo la letteratura scientifica, che già la Circolare del Ministero della Salute del 13 gennaio 2021 riproduce integralmente, la positività al Covid-19 può manifestarsi attraverso una malattia lieve che non necessità di cure farmacologiche o ospedaliere (Gruppo A1), una malattia moderata negli atleti che invece abbiano ricorso a terapie farmacologiche e/o ad un ricovero ospedaliero (Gruppo A2) ed infine attraverso una malattia severa o critica (Gruppo A3). Per quanto concerne gli atleti inseriti nel Gruppo A1 è opportuno distinguere coloro i quali presentino: 1. una età superiore a 40 anni; 2. fattori di rischio cardiovascolare; 3. ciclo vaccinale primario non completato nei 120 giorni precedenti.

Per gli atleti rientranti in una delle prime due categorie, oltre all'elettrocardiogramma e alla visita medica, è raccomandato un approfondimento diagnostico con test ergometrico incrementale massimale con monitoraggio elettrocardiografico (di qui per brevità "test da sforzo"). Gli approfondimenti diagnostici devono essere effettuati non prima di 7 giorni dall'avvenuta guarigione, salvo per gli atleti ultra-quarantenni, per i soggetti fragili, di cui al punto 2 e per coloro i quali non abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, per i quali invece, devono essere trascorsi necessariamente 14 giorni.

Un atleta dilettante, al fine di poter velocizzare il rilascio della certificazione del "Return To Play" (R2P), può, per motivi agonistici di livello nazionale o internazionale, osservare quanto disposto per gli atleti professionisti, i quali, una volta negativizzatisi, appartenendo al gruppo A1, possono riottenere la validità dell'idoneità sportiva agonistica sottoponendosi ad un elettrocardiogramma basale, un test da sforzo e ad un ecocardiogramma Color Doppler.

Per quanto riguarda gli atleti che hanno contratto il Covid-19 nelle forme moderate e gravi, riconducibili ai gruppi A2 e A3, si è ritenuto opportuno, anche grazie ai dati scientifici in letteratura, approfondire maggiormente gli esami strumentali per appurare l'assenza di condizioni che possano minare l'effettiva funzionalità dell'apparato cardiovascolare nell'attività sportiva agonistica. Gli atleti Covid-19 positivi con sintomi tipici di una manifestazione moderata della malattia devono attendere 30 giorni dall'avvenuta guarigione prima di sottoporsi, oltre che alla visita medica prevista dalla normativa vigente, ad un test da sforzo con valutazione della saturazione dell'ossigeno a riposo, durante e alla fine del test, un Ecocardiogramma Color Doppler, un Elettrocardiogramma Holter per 24 ore inclusivo di una seduta di allenamento o di sforzo, un esame spirometrico dettagliato e degli esami ematochimici (Emocromo completo, ALT/AST, Gamma GT, Creatininemia, CPK isotipi cardiaci, LDH, PT/PTT, INR, Elettroforesi proteica, PCR, Ferritina, Esame urine completo).

Per i soggetti con malattia critica o severa (Gruppo A3), sono necessari tutti gli approfondimenti diagnostici previsti per il gruppo A2 integrati con il Cardiopulmunary Excercise Test (CPET). E' in ogni caso fatta salva la facoltà del medico di poter richiedere per tutti gli atleti ulteriori accertamenti e per i soggetti appartenenti ai gruppi A2 e A3 una ulteriore visita dello specialista di branca competente in base al coinvolgimento d'organo.

Dopo aver svolto l'intero iter degli esami, il medico valutatore rilascia: il certificato di idoneità alla pratica dello sport agonistico oppure l'attestazione di ritorno all'attività (Return to Play), in caso di positività al Covid-19 nel corso di validità del precedente certificato.

Riassumendo:


Dott. Gianmarco Meo