Qual è la differenza tra interessi legittimi oppositivi e pretensivi?

03.11.2022

In diritto amministrativo vengono in rilievo le situazioni giuridiche soggettive e cioè il complesso di fattispecie giuridiche di cui il singolo è titolare.

Tra queste si distinguono quelle attive (o di vantaggio) e quelle passive (o di svantaggio).

Le prime costituiscono esercizio di libertà o discrezionalità mentre le seconde danno luogo a posizioni di assoggettamento ed hanno quindi un effetto limitativo sulla sfera del privato.

All'interno delle situazioni giuridiche attive si annoverano i diritti soggettivi, le potestà, il diritto potestativo e l'interesse legittimo

In particolare, quest'ultimo non rappresenta altro che la pretesa del singolo nei confronti della P.A. a che l'azione amministrativa si svolga in maniera conforme alla normativa e nell'osservanza degli iter procedimentali.

L'interesse legittimo, a sua volta, si differenzia in pretensivo ed oppositivo.

Il primo fa riferimento alla posizione vantata dal privato, che si sostanzia in una pretesa nei confronti della Pubblica Amministrazione; si è quindi in presenza di una possibile estensione della sfera giuridica. Il cittadino infatti domanda alla P.A. di esercitare il suo potere attribuendogli un'utilità od un vantaggio; ne sono esempio il permesso di costruire o la concessione demaniale marittima.

A fronte della richiesta del singolo l'Amministrazione potrà indirizzare il suo potere in senso favorevole o sfavorevole. In quest'ultimo caso rifiuterà espressamente il provvedimento anelato dal privato il quale potrà così impugnare l'atto, facendo leva sul proprio interesse pretensivo o, la P.A. potrà esprimersi con un provvedimento favorevole, conferendo l'utilità sperata.

Al contrario, quello oppositivo si concretizza nell'interesse che il soggetto ha nell'opporsi all'esercizio dell'azione amministrativa. 

Caso emblematico è il decreto di esproprio che - eliminando la proprietà del privato - conferisce alla P.A. il bene espropriato (ad esempio un terreno di cui è titolare il singolo). In questo caso la volontà della P.A. si esprime nell'esercizio del potere autoritativo ed il privato, con l'affievolimento del suo diritto soggettivo ad interesse legittimo, rimane titolare di un interesse, appunto in senso oppositivo. Il soggetto potrà tutelarsi impugnando il provvedimento, tramite azione di annullamento, nullità o attraverso l'azione di risarcimento innanzi al giudice amministrativo. 

Ovviamente, tali rimedi potranno essere esperiti, e quindi vi potrà essere opposizione, solo laddove il provvedimento fosse caratterizzato da vizi di legittimità e vi sia stata una violazione.

Dott.ssa Lucrezia Menotti