L’INAIL e le malattie di origine professionale

21.01.2023

Molte delle attività professionali che quotidianamente svolgiamo ci espongono a dei rischi per la nostra salute. 

Il  ripetersi costante di azioni, movimenti ovvero lo stesso ambiente lavorativo, può contribuire al  insorgere delle c.d. malattie di origine professionale.

La malattia professionale è una patologia la cui causa si rintraccia nell'attività di lavoro. La causa dell'infermità, quindi, deriva proprio dallo svolgimento della mansione rivestita dal soggetto. Affinché si parli di malattia professionale, è però necessario un rapporto causale diretto, o quantomeno concausale, tra il rischio professionale e la malattia, cioè in grado di produrre l'infermità in modo esclusivo o prevalente.

È ammesso, tuttavia, il concorso di cause extraprofessionali, purché queste non interrompano il nesso causale in quanto capaci di produrre da sole l'infermità.

Il Testo Unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (D.P.R. 1124/1965) parla di malattie contratte nell'esercizio e a causa delle lavorazioni rischiose, dividendo le malattie professionali, come segue.

Le malattie professionali tabellate:

  • indicate nella rispettiva tabella di settore, industria o agricoltura;
  • eziologicamente riconducibili alle lavorazioni svolte;
  • denunciate entro il "periodo massimo di indennizzabilità".

Il "sistema tabellare" è garantito dalla c.d. "presunzione legale di origine". Infatti, il lavoratore affetto dall'infermità di origine professionale, presente nelle tabelle INAIL, sarà sollevato dalla dimostrazione del nesso causale. Resterà, invece, a suo carico dimostrare l'effettivo svolgimento della mansione e il tempestivo inoltro della denuncia di malattia professionale entro il termine massimo di indennizzabilità. Inoltre, la presunzione legale d'origine, inverte l'onere probatorio, ponendo a carico dell'INAIL la prova circa l'eziologia extraprofessionale della malattia sofferta dal lavoratore.

Nel 1988, la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 179, ha introdotto il "sistema misto". Tale sistema prevede la possibilità per il lavoratore assicurato di dimostrare che la malattia di cui è affetto, seppur non ricompresa nelle tabelle INAIL, ha origine professionale.

Più di recente, con l'articolo 10 del decreto legislativo 38/2000, è stato semplificato il procedimento di aggiornamento delle tabelle allegate al Testo Unico. Novità di maggior rilievo è stata certamente la costituzione di un osservatorio delle patologie di probabile o possibile origine professionale, a disposizione di tutti coloro che sono al servizio della sanità, della prevenzione e della ricerca. Infatti, la creazione della banca dati INAIL e del Registro delle malattie ad eziologia professionale ovvero ad esso correlate ha compiuto un grande passo in avanti per sia per la sicurezza della salute nei luoghi di lavoro nonché per fini di ricerca e approfondimento scientifico ed epidemiologico.

Per gli assicurati che ottengono il riconoscimento dell'eziologia professionale dell'infermità, l'INAIL ha previsto un sistema di indennizzo con prestazioni sia di carattere economico, che sanitario e riabilitativo.

Una disciplina particolare è dedicata alla silicosi ed asbestosi. Si tratta di malattie che aggrediscono l'apparato respiratorio causando l'accumulo nelle vie respiratorie e nei polmoni: nel primo caso, di polvere di silice libera cristallina respirabile (esposizione alla silice); nel secondo caso, di amianto (asbestosi da amianto) .Queste malattie devono essere contratte nell'esercizio delle lavorazioni indicate nell'apposita tabella allegato n. 8 al Testo Unico. In ragione del carattere particolarmente invalidante di queste patologie, l'INAIL ha previsto un sistema di accesso alle tutele meno stringente e più accessibile per i lavoratori assicurati.

Avv. Roberta Verzicco