La proposta di legge sul reato universale di maternità surrogata

01.06.2023

Il prossimo 19 giugno approderà alla Camera dei Deputati la proposta di Fratelli d'Italia.

Negli scorsi mesi sono state oggetto di discussione alla Commissione Giustizia della Camera ben tre proposte di legge d'iniziativa parlamentare volte a contrastare il cosiddetto fenomeno del "turismo procreativo", cioè la surrogazione di maternità realizzata da cittadini italiani all'estero, pratica già vietata in territorio italiano ai sensi dell'art. 12 comma 6 della 9 febbraio 2004, n. 40.

La novità, dunque, consisterebbe nell'estensione dell'incriminazione ratione loci, cioè per evitare elusioni del divieto di surrogazione di maternità in rapporto ai fatti commessi all'estero, ma leciti nei Paesi stranieri ove si ricorre a tale pratica, in cui configura reato solo la maternità surrogata a fini di lucro (è il caso del Canada).

Tuttavia, secondo un orientamento della Cassazione affermato in due sentenze, del 2020 e del 2016 (Cass. Sez., III, 28 ottobre 2020, n. 5198 e Cass. Sez. V, 10.3.2016, n. 13525)[1], la gestazione per altri all'estero è già punita ai sensi dell'articolo 9 comma 2 c.p., per cui anche il reato commesso interamente all'estero può essere perseguito dalla legge penale italiana su impulso del Ministro della Giustizia, che costituisce condizione di procedibilità. Si tratta, infatti, di un atto che, secondo la Corte costituzionale (ord. n. 289/1989), "consegue ad una scelta…di politica criminale che…non può non appartenere ad un organo dell'esecutivo". Dunque, l'orientamento della Cassazione sembra non rilevare il principio della doppia incriminazione, un requisito per l'applicabilità della legge penale italiana in rapporto ai fatti commessi dai cittadini all'estero, in base alla quale la surrogazione di maternità non sarebbe punibile se realizzata in uno Stato in cui è lecita.

Le tre proposte di legge che si sono susseguite sul tavolo della Commissione parlamentare sono sostanzialmente analoghe. Le proposte Candiani e Lupi riguardano la sola surrogazione di maternità quale pratica commessa dal cittadino italiano all'estero.

La proposta Varchi, invece, interessa anche la commercializzazione di gameti ed embrioni, reato ulteriore e diverso ma accomunato quanto a trattamento sanzionatorio alla surrogazione di maternità, ed estende la punibilità anche ai fatti commessi dallo straniero all'estero.

Queste tre proposte di legge si collegano all'art. 7 n. 5 c.p., secondo cui è punito secondo la legge italiana il cittadino (e anche lo straniero, nella proposta Varchi) che commette in territorio estero alcuni gravi reati ai danni dello Stato o di interessi pubblici, ovvero altri reati per i quali speciali disposizioni di legge stabiliscono l'applicabilità della legge penale italiana, senza che sia necessaria la richiesta del Ministro, quale condizione di procedibilità e atto politico rilevante anche sul piano dei rapporti internazionali, secondo il principio della doppia incriminazione.

Altro aspetto su cui pare opportuno soffermarsi e che riguarda queste tre proposte di leggere è la connotazione universale data al reato di gestazione per altri. Come rileva il giurista Marco Pellisseri, dell'Università degli Studi di Torino: «Possiamo parlare di reati come crimini di guerra o contro l'umanità, cioè reati che la comunità internazionale ritiene presentino una criminosità manifesta che giustifica una repressione ad ampissimo raggio. Ma qui non vedo i presupposti per costituire un reato universale della maternità surrogata…non ci troviamo né di fronte a quei crimini contro l'umanità che ovunque e da chiunque sono commessi sono repressi, né fatti che presentano una dimensione di una gravità tale su quale c'è condivisione della comunità internazionale (come la tutela del minore rispetto al traffico della prostituzione). Qui la norma penale interverrebbe a sanzionare comportamenti che tenuti in Ucraina piuttosto che in Canada sono leciti secondo quel sistema. Questa è l'abnormità»[2].

Queste premesse di carattere giuridico sono necessarie per poter leggere con maggiore capacità critica la notizia dello scorso 31 maggio, cioè il passaggio alla Camera dei Deputati della proposta di legge Varchi, dopo il voto degli emendamenti alla Commissione Giustizia, a prescindere dalle perplessità che questa scelta di politica criminale solleva, oltre che tra i banchi dell'opposizione, nell'opinione pubblica, in considerazione della delicata portata che il tema della maternità surrogata implica dal punto di vista etico e dei pro e i contro di questa pratica.

Dott.ssa Gemma Colarieti

[1] A tal proposito, si segnali G. Gatta Surrogazione di maternità come "reato universale"? A proposito di tre proposte di legge all'esame del Parlamento in Sistema Penale, 2 maggio 2023.

[2] Tratto dall'intervista No, non si può creare il "reato universale" di maternità surrogata (ma la Destra fa finta di non saperlo)" di S. Alliva, L'Espresso, 7 febbraio 2023.