La violenza assistita

24.01.2024

La cura, il dialogo, l'affettività sono elementi fondamentali e basilari per un buon ambiente familiare. Tante volte questo delicato e precario equilibrio viene a mancare andando così a trasformare, quello che dovrebbe essere per un bambino un porto sicuro, in un luogo di paura e pregiudizievole per il suo sviluppo promettendo la salute mentale e fisica dello stesso.

La violenza assistita è: "il fare esperienza da parte del/la bambino/a di qualsiasi forma di maltrattamento, compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica, su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative adulti e minori"[1] .

I termini "abuso" o "maltrattamento" si riferiscono a qualsiasi comportamento, volontario o involontario, da parte di adulti che danneggi in modo grave lo sviluppo psicofisico e psicosessuale del bambino.

In questi casi si può parlare, anzi si parla, di Child Abuse, termine che comprende una gamma piuttosto ampia ed eterogenea di atti sia commissivi che omissivi che coinvolgono il minore - vittima.

Nella violenza assistita si includono le violenze messe in atto da maggiorenni su minori e/o su altri membri della famiglia, gli abbandoni e i maltrattamenti ai danni di animali domestici.

Il bambino può fare esperienza di tali atti direttamente, - quando avvengono nel suo campo percettivo - indirettamente, quando il minore ne è a conoscenza e/o percependone gli effetti.

Tale forma di maltrattamento può determinare nei bambini e negli adolescenti effetti dannosi, a breve, medio e lungo termine. Questi possono riguardare diverse aree di funzionamento:

  • psicologico;
  • emotivo;
  • cognitivo: l'esposizione del minore alla violenza può, al contempo danneggiare il suo sviluppo neuro cognitivo con effetti negativi sull'autostima, sulla sua capacità empatica e sulle competenze intellettive;
  • relazionale;
  • cognitivo;
  • comportamentale: la paura e il costante senso di colpa nel sentirsi privilegiato di non essere lui stesso la vittima diretta della violenza, la tristezza e la rabbia originate dal senso d'impotenza e all'incapacità di reagire sono conseguenze che hanno un fortissimo impatto sul bambino esposto a violenza, portando all'insorgenza di fenomeni quali l'ansia, l'impulsività incontrollata, l'alienazione e ripercussioni anche sulla concentrazione. Sul lungo periodo si riscontrano anche depressione, tendenze suicide, disturbi del sonno e disordini nell'alimentazione;
  • sociale: subire violenza assistita influenza la capacità del bambino a stringere e mantenere relazioni sociali.

I traumi da sviluppo se non vengono curati possono portare a condizioni di disagio molto gravi nell'età adulta, come il Disturbo Post Traumatico da Stress Complesso.

Gli effetti della violenza assistita sui minori, bambini e adolescenti si determinano a causa della costante paura vissuta e percepita all'interno delle mura domestiche, dei sensi di colpa sperimentati per l'impotenza, l'impossibilità di reagire e a cambiare lo stato delle cose, ma anche per i sentimenti di rabbia e tristezza che influiscono alterando negativamente l'esperienza di vita del bambino con effetti che si ripresentano e riscontrano anche in età adulta.

Si è riscontrato, poi, che i minori vittime di violenza vivono in un costante stato di allerta, aspettando e temendo che si verifichi un evento nefasto. 

Questi, non sapendo quando si verificherà l'evento maltrattante, non si sentono mai al sicuro e tendono, costantemente a preoccuparsi, non solo per se stessi ma anche per il genitore maltrattato e eventuali fratelli e sorelle.

Questi bambini vivono sentimenti di rabbia, non solo verso l'abusante, ma anche verso il genitore abusato in quanto, colpevole, nella loro convinzione, di non essere in grado di prevenire o far cessare la violenza, per di più molto spesso si sentono loro stessi i responsabili degli scontri tra i genitori. Per non parlare del grande peso che sono costretti a portare sulle spalle ossia, mantenere segreta la situazione vissuta i famiglia.

Tale situazione li porta così ad essere sempre alla ricerca di attenzioni, affetto, approvazione e si percepiscono come isolati e vulnerabili, sentendosi abbandonati sia a livello fisico che psichico.

Avv. Giulia Nazzicone

[1] Cismai (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l'Abuso dell'Infanzia).