Marchi famosi nel mondo sportivo: anche Bolt vuole il suo

14.01.2023

Il pluricampione Usain Bolt ha presentato una domanda per la registrazione del logo che mostra la tipica posa da lui assunta per celebrare le sue vittorie. 

Il marchio è costituito dalla "sagoma di un uomo in una posa distintiva con un braccio piegato verso la testa e l'altro braccio sollevato e rivolto verso l'alto", così riporta la descrizione del logo nella domanda di registrazione.

Bolt è conosciuto in tutto il mondo per questa posa, assunta dopo aver vinto medaglie d'oro e stabilito record mondiali. L'atleta, al momento, detiene i record mondiali dei 100 e 200 metri, rendendolo l'uomo più veloce della storia.

Con la domanda di registrazione, Bolt intende utilizzare il marchio per contraddistinguere diversi prodotti, dai capi di abbigliamento, a gioielli e scarpe, nonché ristoranti e bar.

Bolt ha confermato l'intenzione di non tornare a gareggiare perché vuole essere ricordato per le sue imprese come campione e non come atleta ritirato all'ultima gara della sua carriera.

La notizia, rimbalzata fra quotidiani e riviste sportive, offre la possibilità di ripercorrere i requisiti per la registrazione della particolare categoria di marchio definita come "figurativo".
In generale, possiamo dire che sono suscettibili di registrazione come marchio tutti i segni che possono essere rappresentati graficamente. In particolare: le parole, i disegni, le lettere, le cifre, i suoni, la forma del prodotto o della confezione, le combinazioni e le tonalità cromatiche (art. 7 Codice della Proprietà industriale).
La registrazione di un marchio figurativo è una scelta obbligata per chiunque voglia proteggere un disegno o un logo, sia che siano associati a una parola, sia che non lo siano. 
Ciò non toglie che il marchio che si vuole registrare deve avere la fondamentale caratteristica della distintività, anche in rapporto alla categoria merceologica per la quale si sta chiedendo la registrazione. Ad esempio, il disegno di un hamburger non può essere considerato distintivo per una catena di fast food, ma potrebbe esserlo per una marca di abbigliamento.

Per ottenere l'approvazione da parte degli uffici competenti, poi, si dovranno rispettare anche gli ulteriori requisiti legati al marchio:

  • novità: è nuovo quando non esistono marchi identici o simili già registrati, o molto diffusamente usati, per gli stessi prodotti o servizi che il marchio andrà ad individuare;
  • liceità: il marchio non deve essere offensivo o essere lesivo del "buon costume", formula con cui si indica la coerenza con i valori morali e sociali che rappresentano una società in un determinato momento storico.

La registrazione di un marchio consente di ottenere l'esclusività sull'utilizzo dello stesso per contraddistinguere dei prodotti, ed è proprio su questo meccanismo che si fonda "il mercato" dei prodotti cd. "firmati". Il marchio ingenera nel consumatore una immagine ben precisa del prodotto/servizio che sta acquistando, effettuando una scelta che si fonda proprio sulla fiducia nel marchio.

Potremmo chiederci come tecnicamente si registra un marchio. 

È importante, innanzitutto, fare una ricerca di priorità, ovvero accertarsi che non vi siano già sul mercato marchi registrati uguali o simili al proprio. 
E se ci fossero, ma chi li utilizza non li ha registrati? È consigliabile modificare il proprio, poiché vi sono delle limitazioni al diritto di esclusività nei confronti di coloro che possono dimostrare di avere un marchio "di fatto" uguale ad un altro registrato successivamente.
E' opportuno, infine, definire una strategia di protezione con l'ausilio di un professionista. I settori merceologici sono molto diversi fra di loro e, in alcuni casi, è opportuno registrare il proprio marchio facendo attenzione alle categorie di riferimento e a quelle limitrofe, così come si potrebbe decidere di registrare anche marchi simili a quello principale per poter attuare un diritto di esclusiva molto ampio sul mercato.

È la strategia, ad esempio, adottata da molte squadre di calcio per evitare la contraffazione attuata con lievi cambi di colore o a colori invertiti, etc. È bene sottolineare, infatti, che il marchio è protetto per ogni copia uguale e perfettamente sovrapponibile all'originale, ma non si otterrebbe alcuna protezione diretta in caso di contraffazione attuata con marchi simili. Questo tipo di protezione si otterrebbe solo in giudizio, previa dimostrazione della confusione che il marchio simile ingenererebbe nel consumatore e dell'utilizzo fraudolento proprio per ottenere questo risultato.

Il marchio rappresenta, in definitiva, un vero e proprio valore patrimoniale dell'azienda, costituendo il biglietto da visita dei prodotti che lo riportano e indirizzando i comportamenti economici degli utenti finali e non sorprende, quindi, che sia anche il primo passo per affermarsi sul mercato.

Dalla strategia di Bolt possiamo concludere, infine, che la sua intenzione è di trasmettere all'utente finale il messaggio che sta acquistando i prodotti di un campione che porta a termine le proprie imprese sempre nel migliore dei modi.

Dott.ssa Camilla Ragazzi