Qual è la differenza tra obblighi di garanzia, obblighi di protezione e obblighi di controllo?

08.11.2022

Quando si parla di obblighi di garanzia si fa necessariamente riferimento a quella categoria di reati definiti omissivi, e cioè a quegli illeciti compiuti da un soggetto che si è astenuto dal tenere una condotta doverosa.

In particolare, si distingue tra reati omissivi propri e impropri: i primi sono espressamente disciplinati dal legislatore in specifiche norme e il soggetto è ritenuto penalmente responsabile per la semplice omissione (per esempio, in caso di omissione di soccorso è sufficiente che il soggetto non presti soccorso, essendo irrilevante che la persona in stato di incoscienza poi deceda o rimanga ferita); sono reati omissivi impropri, invece, quelli in relazione ai quali la legge incrimina il mancato compimento di un'azione che sia giuridicamente doverosa e imposta per impedire il verificarsi di un evento.

Per spiegare con un esempio le due differenti ipotesi, si pensi alla diversa posizione di un bagnino e di un semplice utente della piscina nel caso in cui un bambino stia affogando. Infatti, mentre sul primo grava un obbligo giuridico di attivarsi per salvare il bambino derivante dal contratto di assunzione e risponderà eventualmente di omicidio (reato omissivo improprio), al contrario il semplice utente potrà rispondere di omissione di soccorso (reato omissivo proprio) in ragione di un obbligo gravante generalmente su tutti i consociati.

La base normativa dei reati omissivi impropri è l'art. 40 co. 2 c.p., che stabilisce che "non impedire un evento, che si ha l'obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo". Tale disposizione rinvia, dunque, a norme giuridiche anche di natura extrapenale, ovunque ubicate nell'ordinamento, ma anche a fonti di natura privata, quali il contratto.

Il contenuto e i presupposti degli obblighi giuridici richiamati dall'art. 40 c.p. vengono definiti "obblighi di garanzia", i quali si dividono in obblighi di protezione e obblighi di controllo.

Gli obblighi di protezione

Tali obblighi giuridici riguardano la tutela di uno o più beni che fanno capo a singoli soggetti o a una determinata classe di soggetti (per esempio i dipendenti di una fabbrica) nei confronti di una gamma più o meno ampia di pericoli.

Il presupposto di tale obbligo è che vi sia un particolare legame tra il garante e il titolare del bene da proteggere dai pericoli o dalle aggressioni provenienti da qualsiasi fonte.

Tipico e recente esempio di posizione di garanzia è quella che rivestiva Schettino in quanto capitano della Costa Concordia. Si legge infatti nella sentenza che ha confermato la condanna di Schettino per naufragio colposo, omicidio, lesioni personali plurime e abbandono di nave in pericolo: "il comandante della nave, in base all'ordinamento della navigazione marittima di cui al codice della navigazione, è titolare di un'ampia posizione di garanzia, in base alla quale egli ha l'obbligo di sovraintendere tutte le funzioni che attengono alla salvaguardia della incolumità collettiva delle persone imbarcate e della nave, ivi comprese le operazioni di salvataggio dei passeggeri e di evacuazione" (Cass. Pen., sez. IV, sent. n. 35585/17).

Gli obblighi di controllo

Tali obblighi, invece, hanno per oggetto la neutralizzazione dei pericoli derivanti da una determinata fonte, a tutela di chiunque possa essere messo a repentaglio da quella fonte di pericolo, sia esso creato da forze della natura oppure sia connesso allo svolgimento dell'attività umana. Qui il soggetto garantisce la generalità dei consociati da eventi causati da una determinata fonte collegata alla funzione ricoperta. Dunque, è necessario che la fonte del pericolo ricada sotto i poteri giuridici di signoria del garante.

Ad esempio, il Servizio di Protezione Civile è titolare di una posizione di controllo nei confronti della collettività, avendo l'obbligo di neutralizzare i pericoli per l'incolumità pubblica derivanti da valanghe o frane o inondazioni.

Dott.ssa Alice Lambicchi