Quali sono i limiti del principio di autodeterminazione?

05.09.2023

L'articolo 5 del Codice Civile regola gli "Atti di disposizione del proprio corpo", vietandoli "quando cagionino una diminuzione permanente della integrità fisica, o quando siano altrimenti contrari alla legge, all'ordine pubblico o al buon costume". 

Pertanto, così come sono legittime, se consentite dall'avente diritto, le pratiche di prelievo di sangue, di lembi di pelle, di midollo osseo, viceversa, sono vietati gli espianti di organi (la cornea) ed ogni altro intervento idoneo ad incidere in maniera negativa sull'integrità fisica del soggetto.

Sono, altresì, vietate le pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili ed il contratto di meretricio in quanto contrari alla legge e al buon costume. 

Ad alcune condizioni, la legge consente gli atti menomativi dell'integrità fisica del soggetto nel caso di espianto da vivente del rene, di parti di fegato, di polmone, pancreas ed intestino, purché si svolgano a titolo gratuito, con il consenso informato del titolare nonché l'autorizzazione del tribunale ed anche gli interventi modificativi dei caratteri sessuali.

Tuttavia, i limiti posti al potere di autodeterminazione della persona non coinvolgono l'area degli interventi chirurgici e dei trattamenti medici; il paziente, infatti, potrà prestare il consenso a ricevere interventi e trattamenti che comportino gravi ed irreversibili menomazioni alla propria integrità fisica ma che si rivelino necessari per la tutela della propria salute o della propria vita, ad esempio l'amputazione di un arto.

Dott.ssa Martina Buzzelli