
Querela:servono formule particolari?
A cura di Avv. Francesco Martin
L'art. 336 c.p.p. prevede che «La querela è proposta mediante dichiarazione nella quale, personalmente o a mezzo di procuratore speciale, si manifesta la volontà che si proceda in ordine a un fatto previsto dalla legge come reato».
Nella prassi, il soggetto che sia persona offesa del reato può recarsi, entro i termini di legge, dalle Forze dell'Ordine per esporre e descrivere un fatto che ritiene costituisca reato.
Circa i contenuti, la Corte di cassazione (Cass. pen., sez. IV, 17 marzo 2025), n. 10462, in Dejure) ha affermato che: «In relazione ad un reato perseguibile a querela di parte, tenuto conto che l'espressione di volontà di una persona offesa dal reato a che le autorità a ciò preposte perseguano il responsabile dello stesso non richiede l'uso di formule sacramentali e che i casi dubbi vanno, comunque, interpretati alla luce del principio del favor querelae, la volontà di proporre querela è desumibile dalla presentazione di una denuncia accompagnata da foto, video e da documentazione utile per l'individuazione dei soggetti che hanno posto in essere l'azione criminosa che la persona offesa assume di consegnare ai carabinieri per le indagini del caso».