La Cassazione ha il compito di assicurare l'esatta osservanza e l'uniforme interpretazione della legge. La cognizione della Corte è limitata solo ai vizi di legittimità, contemplati ex artt. 606 e 609 c.p.p.

A cura di Dott.ssa Lisa Martini
Ne bis in idem processuale e litispendenza
Il concetto di ne bis in idem processuale è per lo più noto ai molti: a seguito di una sentenza avente ad oggetto un determinato fatto, un soggetto non può essere nuovamente processato per il medesimo fatto. Una delle applicazioni più peculiari attiene alla pendenza di due procedimenti che non solo attengono al medesimo fatto di reato in relazione...
A cura di Avv. Francesco Martin
La Riforma Cartabia ha notevolmente impattato sul contenuto del codice penale e del codice di rito. In relazione alla materia processuale, un'attenzione particolare è stata dedicata al sistema delle notificazioni. Gli obiettivi perseguiti dal legislatore sono stati prevalentemente due: da un lato, nell'ottica della digitalizzazione del procedimento...
La disciplina delle dichiarazioni indizianti
Le formalità previste per lo svolgimento dell'interrogatorio garantiscono l'attuazione del principio di presunzione di non colpevolezza previsto all'art. 27, comma 3, Cost. In effetti, gli avvisi previsti dall'art. 64, comma 3, c.p.p. e che devono essere rivolti alla persona indagata/imputata in un procedimento penale, sono finalizzati...
L'art. 13 della nostra Carta Costituzionale, pone la libertà personale al primo posto della scala gerarchica dei diritti fondamentali dell'individuo.
Le pene sostitutive, introdotte con la Legge n. 689/81, modificate dal D. Lgs. n. 50/22 (c.d. Riforma Cartabia) e previste in gran parte dall'art. 20 bis c.p., operano in relazione alle pene detentive brevi e possono essere applicate già con la sentenza di condanna, prima che venga eseguita la pena (questa modalità di applicazione consente di...
Nel nostro ordinamento il processo penale può svolgersi, oltre che con il rito ordinario, anche seguendo riti diversi, detti riti speciali.
Il contributo esamina la disciplina della retrodatazione dei termini delle misure cautelari, specificando la ratio della normativa attuale e prefiggendosi di offrire una sintesi esplicativa delle ipotesi contemplate dall'art. 297, comma 3, c.p.p.