Riforma dello sport e obbligo del casellario: cosa devono sapere le ASD?

30.09.2025

A cura di Avv. Giulia Solenni

Con l'entrata in vigore della riforma dello sport, le associazioni e società sportive dilettantistiche hanno dovuto fare i conti con una serie di nuovi adempimenti. Tra questi c'è un obbligo che riguarda da vicino chi lavora a contatto con i minori: la richiesta del certificato penale del casellario giudiziale.

Che cos'è il certificato penale del casellario giudiziale?

È il certificato penale previsto dall'art. 25-bis del DPR 313/2002 (cosiddetta norma "antipedofilia"), che attesta l'eventuale presenza di condanne o sanzioni interdittive per reati contro i minori.

La logica è semplice: chi lavora a contatto diretto e regolare con i minori deve essere controllato, per garantire un ambiente sportivo sicuro.

Chi deve richiederlo?

La responsabilità non è dell'allenatore o del collaboratore, ma della ASD/SSD in qualità di datore di lavoro.
È infatti l'associazione sportiva a dover presentare domanda presso l'Ufficio del Casellario della Procura (o tramite i canali telematici) per ottenere il certificato relativo ai propri allenatori, istruttori, dirigenti accompagnatori o volontari che abbiano contatto diretto e costante con i ragazzi.

In pratica, l'ASD non può limitarsi a chiedere un'autodichiarazione all'allenatore: deve acquisire e conservare il certificato.

Come funziona la richiesta?

Per richiederlo, la società compila l'apposito Modello 3-bis previsto per i datori di lavoro, allega la delega e i dati del collaboratore e presenta la domanda alla Procura della Repubblica.
In genere è richiesto il pagamento di diritti e marche da bollo, salvo esenzioni specifiche.

Il certificato ha validità limitata nel tempo (sei mesi) ed è buona prassi che le ASD lo rinnovino ad ogni stagione sportiva, così da essere sempre in regola in caso di controlli.

Cosa succede se non viene richiesto?

La mancata richiesta del certificato può comportare sanzioni per l'associazione sportiva e responsabilità diretta del presidente o del legale rappresentante.
Non solo: si tratta di un presidio importante per la tutela dei minori. Non adempiere significa esporsi a rischi anche sul piano civile e reputazionale.

Un obbligo che tutela tutti!

L'obbligo del certificato penale non è un mero adempimento burocratico: è uno strumento di tutela concreta, che serve a garantire che chi entra in contatto con i più giovani nello sport non abbia precedenti penali incompatibili con quel ruolo.

In definitiva, la riforma dello sport ha rafforzato un principio già presente nella normativa: lo sport deve essere un luogo sicuro.
E per esserlo, la prima regola è che chi lavora con i minori lo faccia con la necessaria trasparenza.