Come si qualifica giuridicamente il “reso” sui siti di shopping online?

07.03.2023

Sui siti di shopping online come "Amazon" o "Ebay" è possibile effettuare il cosiddetto "reso", cioè la restituzione, entro un certo periodo di tempo, del prodotto acquistato senza pagare alcuna somma di denaro.

Ma questa possibilità trova un suo inquadramento giuridico? 

La risposta è si. Esso viene definito come recesso di pentimento, istituto che trova la sua giustificazione nel diritto dei consumatori.

Lo "jus poenitendi" è un istituto eccezionale nel nostro ordinamento, perché il contratto ha forza di legge tra le parti e si estingue solo nei casi previsti dalla legge, ovvero per mutuo dissenso. 

Il recesso di pentimento deroga questo principio e la ratio di ciò si rinviene nella asimmetria informativa che connota il rapporto tra produttore e consumatore.

Infatti, mentre nel "contratto ordinario" le parti sono in un rapporto equiordinato, per cui hanno il medesimo accesso alle informazioni circa l'affare che stanno concludendo, nel diritto dei consumatori ciò non avviene. In particolare si assiste ad un rapporto differenziato in cui il produttore ha maggiore accesso alle informazioni che connotano l'affare, mentre il consumatore ha un ridotto accesso in ragione della sua posizione originaria.

Per informazioni non ci si riferisce al prezzo, che al contrario in un mondo sempre più informatizzato è di facile reperimento, quanto piuttosto alle informazioni giuridiche che riguardano il contratto stipulato.

Per tale motivo il legislatore ha previsto degli istituti per tutelare la posizione di asimmetria del consumatore tra cui rientra il recesso di pentimento (rectius: reso) al fine di consentire all'acquirente di controllare il prodotto acquistato e in caso di insoddisfazione restituirlo.

Dott. Egidio Pio Antonuccio