Cos’è il body shaming?

16.01.2024

Con la locuzione body shaming si intende la pratica utilizzata per offendere e sminuire una persona per il proprio corpo, sia verbalmente, mediante commenti o insulti allo scopo di far provare disagio o vergogna per la propria persona, sia mediante comportamenti di esclusione della persona da determinati contesti sociali.

I luoghi in cui tale fenomeno si sviluppa sono spesso i social media, o più in generale il mondo virtuale, ma questo può accadere anche nelle scuole, nei luoghi di lavoro, negli sport ed in ogni contesto sociale.

La condotta in esame potrebbe configurare il reato di diffamazione ex art. 594 c.p. o il reato di stalking ex art. 612 bis c.p.

Perché questo fenomeno venga perseguito è necessario sporgere una querela. 

In seguito le forze dell'ordine avvieranno le dovute indagini. Se le stesse avranno esito positivo l'autore di body shaming sarà rinviato a giudizio e la persona offesa dal reato potrà costituirsi parte civile al fine di richiedere il risarcimento dei danni.

Quando nasce questo fenomeno?

Già nell'Antica Grecia, filosofi come Platone ed Aristotele consideravano la bellezza come un pregio, una qualità.

Al tempo, tale concezione era rivolta solo al mondo maschile in quanto le donne, talvolta paragonate agli schiavi, erano considerate inferiori e non venivano considerate come cittadine della polis.

Per i romani la concezione negativa del fisico grasso era riferita all'ambito intellettivo e morale.

Per gli antichi greci e per i romani, l'attuale body shaming era riferito posizione sociale e non alla dottrina del bello: l'uomo con fisicità robusta era paragonato agli schiavi ed alle donne.

Nel corso del Medioevo, periodo connotato da guerre, carestie ed epidemie come la peste, l'essere magri divenne simbolo di miseria e povertà. Viceversa, le persone robuste simboleggiavano il "ben stare" e la ricchezza. Questa condizione divenuta positiva, però, nel caso di combattimenti in guerra poteva portare grandi difficoltà, soprattutto a livello di agilità, cosicché, prese di nuovo sopravvento il fenomeno del body shaming.

Con la Rivoluzione industriale, anche le donne, fino ad ora escluse perché considerate inferiori, divennero oggetto di body shaming.

Nella seconda metà dell'Ottocento, Cesare Lombroso, considerato il padre dell'antropologia criminale, nonché medico, sociologo, filosofo e giurista italiano portò agli eccessi il dispregio per il grasso.

Egli, famoso per i suo studi antropometrici e per la scoperta che i delinquenti si distinguevano in ragione di anomalie della struttura di ordine atavico, arrivò a sostenere che le donne rinchiuse in manicomi e carceri sono spesso più robuste degli uomini.

Al giorno d'oggi la magrezza è diventata uno status symbol. Il punto di partenza per definire una persona; questa cosa, purtroppo, spesso comporta sia danni psicologici che fisici nelle persone.

Dott.ssa Linda Vallardi