È resistenza a pubblico ufficiale anche opporre resistenza durante la verbalizzazione

18.11.2023

Cass. Pen, sez. VI, 10 ottobre 2023, n. 41138

La Corte di Cassazione penale, Sez. VI, con la sentenza 10 ottobre 2023, n. 41138 ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto avverso la sentenza con cui la Corte d'appello aveva confermato la condanna pronunciata dal Tribunale nei confronti del conducente di un'autovettura, che, dopo essere stato sottoposto ad accertamento con etilometro e mentre era in corso la redazione del verbale, risalito nell'auto la metteva in moto e, al tentativo dell'agente di fermarlo, lo colpiva spingendolo.

Dunque, non regge la tesi difensiva proposta secondo cui nel caso di specie non sono configurabili gli elementi strutturali del reato di resistenza a pubblico ufficiale. 

Infatti, la difesa evidenziava che l'allontanamento dell'imputato al momento della verbalizzazione delle operazioni compiute e dei risultati che ne sono conseguiti (cioè la sottoposizione all'etilometro e la redazione del verbale ex art. 186 C.d.S.) non ha impedito lo svolgimento dell'attività redazionale della PG e la successiva consegna brevi manu degli atti stilati, per cui il comportamento dell'imputato non ha costituito resistenza ma era mera espressione di disappunto per il controllo subito e la eccessiva durata dello stesso.

A tal proposito, i giudici di legittimità hanno ribadito che integra il reato di cui all'art. 337 c.p., rubricato "resistenza a un pubblico ufficiale", "qualsiasi condotta, di carattere minatorio e/o violento, che si traduca in un atteggiamento - anche implicito, purché percepibile "ex adverso" – volto ad impedire, intralciare o compromettere, anche solo parzialmente e temporaneamente, la regolarità del compimento dell'atto di ufficio o di servizio da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio e, quindi, la condotta oppositiva che si realizza mentre è in corso la verbalizzazione delle operazioni compiute e dei risultati che ne sono conseguiti."

Nella parte in diritto della motivazione della sentenza, infatti, gli Ermellini hanno precisato che "nella giurisprudenza di legittimità è pacifica la enucleazione dell'elemento materiale del reato di resistenza con riferimento al procedimento in cui si snoda l'attività compiuta dal pubblico ufficiale poiché, si precisa, l'inciso "mentre compie l'atto del suo ufficio" descrive la contemporaneità tra la resistenza e atto che non si esaurisce nell'istante in cui quest'ultimo si perfeziona, ma ricomprende necessariamente anche le fasi immediatamente precedenti e successive, purché direttamente funzionali alla completezza dello stesso (Cass. Sez. 6, n. 13465 del 23/02/2023, Bouzy, Rv. 284574)."

Dott.ssa Gemma Colarieti