Da un'infanzia terribile al premio Oscar

23.03.2024

Sono passati, ormai, diversi giorni dalla Cerimonia più famosa del mondo del cinema: gli Oscar.

In quella sede, numerosi attori hanno sfilato sul red carpet, ritirando premi e facendosi ammirare in tutto il mondo nei loro abiti splenditi e scintillanti, ma, nonostante i numerosi giorni intercorsi tra gli oscar ed oggi, la mia attenzione è rimasta focalizzata su un attore in particolare: Robert Downy jr.

Non so se è perchè da bambina lo vedevo interpretare il mio super-eroe preferito, o perchè è stato il protagonista del film che mi ha fatto dire "voglio diventare avvocato", ma sono più che certa che ad oggi, questo attore, uomo prima di tutto, rappresenti un esempio di riscatto come pochi.

Ora, ci si potrebbe chiedere il perchè di questo articolo... ma non è casuale, infatti, toccheremo varie tematiche e spero, al termine della lettura, di suscitare qualche riflessione.

La serata si è aperta con un monologo del conduttore e comico, Jimmy Kimmel che non ha risparmiato nessuno dei protagonisti della serata dalle sue frecciatine e battute al vetriolo. Tra le sue vittime, c'è stato anche Robert Downey Jr con il quale dire che ci è andato pesante, è alquanto riduttivo, affermando: "Robert Downey Jr. è a uno dei punti più alti della sua carriera", a quel punto l'attore ha fatto un gesto con il dito sul naso come a dire che il comico stava dicendo una bugia, ma questo ha scatenato una replica alquanto cattiva di Kimmell:"Hai fatto anche quello sul naso o hai fatto un movimento antidroga?" e terminando con una battuta anche peggiore "Ma guardatelo, è così bello, così talentuoso, ha vinto ogni premio che c'è da vincere. Hai in tasca un discorso di accettazione o hai semplicemente un p****e molto rettangolare?".

Insomma sicuramente non un atteggiamento simpatico nei confronti di Robert Downey Jr, che, come noto ai più, ha avuto un passato di tossicodipendenza iniziato già in tenera età, ed esattamente quando aveva 6 anni, a causa di suo padre, il regista Robert Downey Sr, che lo ha introdotto nel mondo delle droghe.

Da allora, l'attore è entrato nel vortice della tossicodipendenza, finendo in prigione e, guadagnandosi una reputazione tutt'altro che piacevole ad Hollywood, dove fino al 2008, nessuno lo ha preso in considerazione per dei ruoli di rilievo, finchè, non è stato scritturato per interpretare Tony Stark, aka Iron-man, nell'MCU, ruolo al quale è rimasto affezionato per almeno un decennio.

Ora, posta questa breve premessa, sulla tragica storia dell'attore, svisceriamo la questione: la tossicodipendenza e il riscatto personale.

Secondo la definizione fornita dall'OMS, per tossicodipendenza si può intendere una condizione di intossicazione cronica o periodica, dannosa per l'individuo e per la società a causa dell'uso ripetuto di una sostanza chimica, naturale o di sintesi.

Lo sviluppo di uno stato di tossicodipendenza dipende da numerose cause che, possiamo, così riassumere:

  • frequentazione di un ambiente familiare e/o sociale che porta ad una certa propensione all'uso delle sostanze;
  • stati psicologici come depressione, ansia, o traumi che inducono a ritenere che l'uso di sostanze riesca ad alleviare il proprio disturbo;
  • intenzione di trasgredire le regole e curiosità nei riguardi degli effetti delle droghe.

Come è possibile notare, quindi, l'ambiente familiare, come nel caso di Downey Jr, o anche quello sociale, influisce ed influenza fortemente la propensione all'uso delle sostanze stupefacenti, magari per compiacere il genitore che ne fa uso, per sentirsi ad egli più vicino, o ancora per sentirsi, nel caso di infanti che vengono iniziati a tale vita, più adulti.

Tutto ciò, credo che possa suscitare una serie di interrogativi e riflessioni, come ad esempio: il tossicodipendente è un delinquente ? È un soggetto che va emarginato ? È davvero un individuo irrecuperabile o in qualche modo c'è una possibilità di redenzione ?

Innanzitutto, se è vero che alcuni tossicodipendenti spesso commettono dei reati come il furto, o lo scippo, finalizzato al procacciarsi dei mezzi per acquistare le sostanze, è anche vero, che nel momento in cui la persona viene aiutata ad uscire dalla spirale della tossicodipendenza e quindi cessa l'assunzione di tali sostanze, in automatico cessa anche la necessità di commettere fatti dlittuosi.

Questo comporta, di conseguenza, la necessità di non emarginare il tossicodipendente in quanto ciò andrebbe senz'altro ad ostacolare il suo recupero e il suo reinserimento nella società, permettendogli, in realtà, di restare ancorato ad ambienti per lui nocivi. Come noto, il Ser.D opera sul territorio nazionale per il recupero e il sostegno dei tossicodipendenti, ma ciò può avvenire realmente solo passando tramite l'accettazione di tali individui nella società.

Come nel caso dell'attore premio oscar Robert Downey Jr., quindi, possiamo giungere ad un'ulteriore considerazione: la persona tossicodipendente non è irrecuperabile.

Bisogna, tuttavia, precisare un aspetto. Come patologia, è recidivante, pertanto, è piuttosto semplice ricadere nel tunnel della tossicodipendenza, e quindi il percorso di recupero necessita di svariati anni dal momento in cui si entra in una struttura di recupero, e potrebbero rendersi necessari anche alcuni trattamenti farmacologici.

Resta, però, indubbio, che il sostegno e il contatto con la propria famiglia, potrebbe, non solo ridurre i tempi di guarigione, ma condurre la persona a divenire la migliore versione di sé, riscattandosi e reintegrandosi nella società riuscendo ad avere una seconda possibilità di vita.

Come conclusione di questa dissertazione, mi sento di riportare qui, il discorso di ringraziamento del protagonista che ha ispirato questo elaborato, che, con le sue parole, ha evidenziato come le persone che siamo oggi, in fondo, altro non sono che il risultato di ciò che hanno vissuto e che il sostegno della famiglia, può fare la differenza. 

RDJ:

"Vorrei ringraziare la mia terribile infanzia e poi l'Academy, proprio in questo ordine.

E vorrei ringraziare il mio veterinario... ehm, mia moglie Susan Downey laggiù. Lei mi ha trovato, come un cucciolo abbandonato e da brava veterinaria mi ha riportato in vita"

Dott.ssa Martina Carosi