
I Kinkeeper
A cura di Dott.ssa Martina Carosi
In ogni nucleo familiare è possibile trovare persone che si fanno carico, volontariamente o involontariamente, di permettere ai rapporti familiari di restare vivi e rinforzarsi nel tempo.
Queste persone vengono comunemente definite "kinkeeper".
Generalmente, questo ruolo viene assunto dalle donne che, secondo studiosi del settore, assumono tale ruolo in modo volontario operando da dietro le quinte in modo da favorire le relazioni ed appianare ogni sorta di divergenza volta ad ostacolare l'armonia familiare.
Soprattutto nelle famiglie in cui sono coinvolti dei bambini, il ruolo dei kinkeeper è assolutamente essenziale. Essi svolgono, infatti, una funzione proattiva che inizia dall'osservazione di ogni dinamica familiare in gioco e termina con il loro intervento diretto che, naturalmente, coinvolge fisicamente e psicologicamente il kinkeeper in prima persona.
Nello svolgimento del proprio ruolo, il soggetto si trova a dover difendere e custodire i ricordi in modo da tramandarli di generazione in generazione, ma anche a dover diffondere serenità nei contesti familiari in cui sono frequenti litigi o, peggio ancora, ove vi sia stata una separazione o un divorzio.
Tra le caratteristiche principali che si possono rinvenire, secondo gli studiosi della materia, in un kinkeeper si trova prevalentemente l'empatia e la disponibilità poiché, avendo il compito di vigilare sullo svolgimento della vita quotidiana familiare, essi sono particolarmente attenti e sensibili, al punto da riuscire a cogliere ogni eventuale difficoltà o malumore dei membri della famiglia.
La loro attenzione gioca un ruolo essenziale anche nel riuscire a filtrare ciò che può essere veicolato o meno all'interno della famiglia, poiché in ognuna di esse vi sono segreti da custodire e difendere. Il kinkeeper che difende e cura i segreti della famiglia viene più comunemente definito "gate-kinkeeper".
Spesso, il ruolo del kinkeeper viene tramandato in modo naturale tra soggetti che tra loro sono accomunati da affinità caratteriali, ma non è escluso che in una stessa famiglia possano coesistere più kinkeeper che hanno e svolgono dei compiti comunque, ben diversi tra loro.
Sentiamo spesso parlare, a tal proposito, del rapporto affettivo tra nonni e nipoti, o del fatto che esso sia un rapporto da tutelare con ogni mezzo salvo i casi in cui sia nocivo per il minore, ma ci siamo mai chiesti perché tali figure siano così importanti ed indispensabili? Ebbene, una risposta parziale potremmo rinvenirla proprio nel fatto che sono i nonni a dare continuità alle tradizioni della famiglia e alla memoria storica.
Alla luce di ciò, portare avanti delle vecchie tradizioni di famiglia nonostante il gap generazionale è importante soprattutto per i minori poiché rappresenta per loro un vero e proprio riparo, in grado di permettere loro di non perdere le proprie radici.
Perdere, infatti, un kinkeeper significa perdere il proprio equilibrio familiare, riuscendo ad apprezzare quanto fatto fino ad allora solo nel momento in cui chi ha lavorato da "dietro le quinte" non c'è più.