L’Italia apre le porte alla tutela dell’ambiente

25.04.2022

È in un contesto di particolare attenzione sociale alla tematica ambientale e di profonda transazione ecologica che si inserisce la Legge Costituzionale 11 febbraio 2022, n.1.

L'adesione agli accordi internazionali ed europei per la tutela ambientale e la sostenibilità, l'incontrastabile orientamento giurisprudenziale e dottrinario degli ultimi 20 anni e l'esempio dei vicini Paesi europei come Finlandia, Belgio, Grecia, Portogallo, Spagna, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Francia, hanno portato l'Italia a riconoscere ed accogliere espressamente nel proprio testo costituzionale la tutela dell'ambiente.

La Camera dei Deputati ed il Senato della Repubblica, in seconda votazione e con la maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Assemblea, hanno approvato una riforma che conferisce all'ambiente il riconoscimento di principio fondamentale e inviolabile dell'Ordinamento Italiano.

Innanzitutto, la legge di modifica della Costituzione, ha previsto l'introduzione di un terzo comma all'art. 9, così che la tutela della Repubblica non sarà più limitata al paesaggio, ma comprenderà altresì "l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi". Tutto ciò "nell'interesse delle future generazioni". Ed è proprio qui l'ulteriore innovazione: non si dovrà guardare soltanto al presente, ma si dovranno avere a cuore le condizioni di vita anche delle generazioni a seguire, con politiche ed obiettivi rivolti al futuro. Il nuovo comma contiene altresì un principio di tutela degli animali, considerati quali componenti fondamentali del più ampio concetto di ambiente e quindi suscettibili di apposita protezione. Sarà compito dello Stato stabilire le forme e i modi in cui tale protezione dovrà estrinsecarsi.

Non è però soltanto l'art. 9 ad essere stato modificato, infatti, anche l'art. 41 della nostra Carta Costituzionale, ha esteso la sua portata. La libertà dell'iniziativa economica privata, infatti, non dovrà più arrecare danno alla salute e all'ambiente ed il legislatore, nell'indirizzare e coordinare l'attività economica pubblica e privata, dovrà guardare sì ai fini sociali, ma altresì a quelli ambientali.

In questo modo l'ambiente diventa criterio di giudizio imprescindibile per modificare le logiche dell'economia e dello sviluppo in un ottica sempre più "green".

La riforma Costituzionale, che entrerà in vigore il 9 marzo 2022, rappresenta un considerevole passo avanti del nostro Paese che non dovrà però fermarsi qui, bensì continuare a crescere, allineandosi con gli ambiziosi obiettivi internazionali ed europei in materia.

Dott.ssa Desirè Perrella

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