La pillola anticoncezionale sarà gratuita anche in Italia

12.06.2023

Dopo Francia, Olanda, Svezia, e Portogallo che, seppure con previsioni diverse, hanno disposto un piano nazionale per rendere l'accesso alla contraccezione gratuito, anche il Bel Paese si muove verso questa direzione.

L'Aifa, infatti, in occasione della Giornata nazionale per la salute della donna, ha preso la decisione di rendere, finalmente, gratuita e accessibile a tutte le donne la pillola anticoncezionale.

Dopo che nel 2016, la stessa Aifa ha riqualificato i contraccettivi ormonali (pillola anticoncezionale) spostandoli dalla fascia A e, quindi, mutuabili alla fascia C, ponendo la spesa interamente a carico dei cittadini, per le donne, ed i nuclei familiari stessi, l'accesso alla contraccezione è divenuto sempre più complesso a causa dei costi elevati.

In Italia, con la legge del 1975 (normativa sui consultori familiari) e la legge del 1978 (legge sull'interruzione volontaria della gravidanza), le donne avrebbero già dovuto ricevere gratis la pillola anticoncezionale; tuttavia, la decisione di renderla tale, è sempre stata delegata alla discrezionalità regionale.

Esempio lampante di quanto appena riportato, è stato fornito dalla Regione Puglia, che nel 2008, all'interno dei consultori, ha previsto la possibilità di ricevere gli anticoncezionali non mutuabili, gratuitamente, ivi compresi, oltre alle pillole a basso disagio, anche i cerotti transdermici, gli anelli vaginali, la spirale, nonché la c.d., pillola del giorno dopo.

Dopo la Puglia, è stato il turno dell'Emilia Romagna nel 2018, che oltre alla contraccezione gratuita, di cui possono usufruire i cittadini romagnoli fino ai 26 anni, nonché le donne di età compresa tra i 26 e i 45 anni disoccupate nei 24 mesi successivi all'interruzione volontaria della gravidanza o nei 12 mesi dopo il parto, pone a loro servizio anche una consulenza medica.

Questi sono solamente alcuni esempi di Regioni italiane che hanno provveduto a favorire l'accesso alla contraccezione, fino ad oggi resa un lusso, sebbene sia uno dei diritti umani riconosciuti dalle Nazioni Unite.

Il 22 aprile 2023, tuttavia, si è registrata un'inversione di marcia e la stessa Aifa, ha ritenuto necessario fornire il via libera alla contraccezione gratuita, sebbene non sia ancora ben chiaro quali metodi contraccettivi cadranno nella rosa dei medicinali resi gratuiti.

Al momento, infatti, si è parlato solamente di "farmaci contraccettivi", un termine troppo generico per capire, ad oggi, se verranno ricompresi solamente le pillole, o anche i cerotti transdermici, ecc., bisognerà, pertanto, attendere la decisione dell'Aifa che verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale, anche se l'esito non è del tutto scontato, in quanto dipendente da quanto verrà a costare allo Stato il rimborso di tali rimedi.

Oltre agli anticoncezionali, l'Aifa ha voluto "alzare l'asticella", rendendo gratuita anche la profilassi per l'esposizione al virus dell'HIV, in quanto importanti studi hanno dimostrato non solo la sua utilità per la prevenzione dell'infezione ma anche dei benefici non irrilevanti per le persone che ne sono già affette, comportando nel contempo, una spesa non troppo elevata per le casse dello Stato.

Anche l'Italia, dunque, inizia a muovere degli importanti passi sia verso il riconoscimento di alcuni diritti delle donne che, come già anticipato, avrebbero dovuto trovare riconoscimento da tempo, ma soprattutto verso la tutela dei più giovani che visti gli elevati costi della contraccezione nel nostro Paese, sempre più spesso preferiscono impiegare metodi incerti come il coito interrotto.

Dott.ssa Martina Carosi