La scelta del partner e la formazione della coppia

13.01.2024

"Ci si sceglie per farselo un po' in compagnia

questo viaggio in cui non si ripassa dal via"

-Ligabue, "L'amore conta"-

La ricerca della persona da avere accanto nel nostro percorso di vita è più complessa di ciò che possa sembrare.

Inevitabilmente, infatti, essa è connessa alla storia individuale di ognuno di noi che orientiamo la nostra scelta sulla base delle caratteristiche comportamentali del genitore di sesso opposto.

Quando scegliamo un partner perché somigliante al genitore di sesso opposto, significa che stiamo compiendo una "scelta complementare", pertanto, il nostro partner viene identificato con il primo oggetto d'amore (es. una donna potrebbe scegliere un uomo che somigli al proprio papà, mentre un uomo potrebbe scegliere una donna somigliante alla propria mamma).

Al contrario, invece, nel caso in cui scegliamo un partner diverso dai nostri genitori, operiamo una "scelta per contrasto", e quindi, il futuro coniuge, viene investito di aspettative (spesso anche alte), che si pongono in contrasto con i modelli genitoriali di riferimento.

Tutto ciò sembra confermare la teoria di Bowlby nel 1969, successivamente sviluppata da Ainsworth nel 1989, chiamata "Teoria dell'attaccamento", secondo cui tutte i modelli relazionali che vengono sviluppati all'interno della famiglia di origine, tendono ad essere poi ripresi ed estesi anche nelle relazioni, amichevoli ed amorose, che si vanno ad instaurare nell'età adulta.

Il legame di attaccamento di per sé sorge, infatti, sin dai primi mesi di vita di ognuno di noi e risponde ad uno scopo ben preciso: assicurare protezione al bambino.

La principale preoccupazione di ogni infante, infatti, risiede nel tenere costantemente sotto controllo gli spostamenti del proprio adulto di riferimento (caregiver), lasciandosi andare ad attività di esplorazione nei casi in cui non ravvisa situazioni di pericolo.

Laddove, però, avviene un mutamento delle condizioni ed il bambino percepisce un pericolo, tende ad interrompere immediatamente la propria attività di esplorazione attivando, invece, il sistema di attaccamento che, naturalmente, in base all'età si manifesta in modo diverso come ad esempio chiamando l'adulto, o avvicinandosi ad esso, richiedendo semplicemente contatto fisico, ecc.

Come si può notare, creare una relazione di attaccamento rappresenta un compito essenziale per lo sviluppo del bambino e può avvenire solo se l'adulto di riferimento si rende disponibile nei riguardi del figlio. In base al tipo di attaccamento che si instaura, si creano diverse tipologie di legame come:

  • Legame sicuro: la madre risponde agli imput del bambino e quindi è "responsiva" alle sue richieste. Per questo, il bambino tende ad attivare frequentemente le attività di esplorazione sentendosi sicuro nell'ambiente circostante.
  • Legame ansioso/ambivalente: La madre non risponde alle richieste del bambino sempre allo stesso modo, quindi spesso potrebbe apparire molto affettuosa e altrettanto spesso, avere atteggiamenti di rifiuto. Il bambino in presenza della mamma, in tale modo, tende a stare molto stretto ad essa, mentre in sua assenza non manifesta attività esplorativa e tende a lasciarsi andare ad atteggiamenti di sconforto.
  • Legame ansioso/evitante: la madre rifiuta il contatto fisico del bambino e quindi in sua assenza, il bambino sembra totalmente indifferente.

Poste queste premesse doverose e necessarie, possiamo ora affermare che sono moltissime le teorie che concordano nel ritenere che anche nel rapporto di coppia si può trasporre quanto sopra detto, ed infatti, esistono ben quattro pattern di attaccamento:

  • Modello sicuro: Sono assenti tra i partner paure di abbandono, e, invece, si tende a non temere la ricerca di aiuto da parte dell'altro.
  • Modello evitante o distaccato: L'adulto tende a non riuscire a trovarsi a proprio agio in situazioni intime, mostrandosi anche diffidente nei riguardi dell'altro.
  • Modello ansioso/ambivalente: Nella coppia, l'adulto ha continui dubbi e preoccupazioni circa l'affidabilità del partner nonché sulla sua capacità di soddisfare le proprie richieste affettive.

Il coinvolgimento in una relazione sentimentale dipende, quindi, moltissimo dalla storia di ognuno di noi senza però tralasciare il fatto che sperimentando nuove esperienze interpersonali di attaccamento, tutti i "pattern" di attaccamento finora visti possono essere soggetti a modificazione.

Gli stessi stili di attaccamento, hanno un notevole impatto anche nella scelta e nella qualità delle relazioni tra i partner, infatti si ritiene che chi ha sviluppato, ad esempio, un attaccamento sicuro, tende nell'età adulta ad unirsi con persone che hanno sviluppato il medesimo stile di attaccamento mentre, si capisce, come unioni del tipo "evitante/evitante" o "ambivalente/ambivalente", se non appaiono rari, sono comunque destinati a durare poco.

Insomma, la teoria dell'attaccamento sviluppata dallo psicoanalista Bowlby, dimostra quindi, che una relazione definibile come "sana", si sviluppa in un percorso costituito da varie tappe necessarie che nel futuro comporta all'individuo di adattarsi all'ambiente sociale e quindi, si intende che anche l'amore come inteso comunemente, rappresenta solo una delle tante fasi della vita di ogni persona, essendo, però da intendere in un senso più ampio.

Dott.ssa Martina Carosi